Tutta la comunità

Centro di Ascolto

giugno '21

Dal 2013 il Centro d'Ascolto opera nel territorio dell'U.P. 59, accogliendo
persone e famiglie in difficoltà.
Ascoltiamo, forniamo informazioni, mettendo in contatto e/o accompagnando
secondo necessità, supportiamo con piccoli aiuti economici.
 
Tutto questo è possibile grazie al contributo di amici, sostenitori privati, di
Parrocchie, del Comune di Chieri e dei Servizi Sociali territoriali, mentre la
Caritas diocesana eroga annualmente un generoso contributo con i fondi
dell'8x1000. A tutti il nostro grazie di cuore.
 

Traccia per l’incontro con il Consiglio pastoral

marzo '21

Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia”. (EG n. 27).

  • Quali domande sulla fede hai sentito risuonare in questo tempo di pandemia nei tuoi ambienti di vita: famiglia, lavoro, nel tuo vicinato?

 

  • Cosa ha nutrito la fede? La preghiera? Il tempo? I legami?

 

  • Che cosa ti sta suggerendo tutto questo per il futuro della tua comunità? Cosa tenere, cosa lasciare? Cosa trasformare?

 

  • Quali priorità dovrebbero essere individuate nell’impegno di rinnovamento delle nostre comunità ecclesiali? Avete delle proposte in tal senso? Quali nuove forme di vita nella chiesa pensate si possano progettare e costruire?

Chiarimenti dell’Arcivescovo Novembre

novembre '20

«Cari sacerdoti,
 
circa le nuove disposizioni contenute nel DPCM del 3 novembre u.s. relative all’aggravarsi della pandemia anche nella nostra Regione (segnalata come zona rossa), molti domandano chiarimenti sulle celebrazioni liturgiche e le attività pastorali.
 
Nel Decreto non c’è alcuna nuova richiesta in merito, né dalla CEI è giunta alcuna precisazione ufficiale. Pertanto, nulla è stato modificato sul piano delle celebrazioni e della catechesi che sono consentite. Si tenga presente inoltre che nell’allegato 1 del nuovo DCPM rimane ancora la norma del 7 maggio 2020 circa la sospensione delle Cresime che, però, è stata superata già nella precedente intesa CEI.
 
Di conseguenza:
 
Tutte le celebrazioni delle messe, dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, del matrimonio, delle confessioni, dei funerali in chiesa continuano a essere permesse, tenendo conto delle norme anti-contagio (distanziamento di almeno un metro, mascherina, igienizzazione delle mani e sanificazione del locale). Per i funerali, oltre la celebrazione in chiesa, è consentita anche la benedizione della salma al cimitero, mentre sono vietate le processioni di qualunque tipo.
Tutte le attività pastorali programmate (catechesi dell’iniziazione cristiana e di altro tipo, attività dell’Oratorio ecc.) sono ammesse nel rispetto del protocollo già pubblicato.
Spetta al Parroco decidere l’eventuale sospensione di particolari attività o di celebrazioni (soprattutto Cresime e prime Comunioni) qualora vi siano difficoltà da parte delle famiglie.
Per quanto attiene agli altri incontri dei Consigli Pastorali (diocesano e parrocchiali) e Presbiterale o di gruppi più numerosi è bene che al momento siano sospesi o fatti su piattaforma web.
Per quanto riguarda gli spostamenti non ci sono divieti alla partecipazione dei fedeli alle celebrazioni delle messe (sia feriali che festive), delle cresime (in particolare per i padrini/madrine), della prima comunione e di altri sacramenti. Non si può però fare la festa anche a casa con parenti e amici dopo le celebrazioni. È anche permesso portare le comunioni ai malati, attenendosi sempre alle norme generali prescritte.
Per quanto riguarda i preti positivi al coronavirus: avvertano tempestivamente il proprio Vicario episcopale e il Moderatore che informeranno il Vescovo e il Vicario generale e cercheranno gli aiuti per le celebrazioni delle Messe e dei funerali, tenendo presente in certi casi di necessità anche la possibilità di celebrare la Liturgia della Parola.
 
Torino, 5 novembre 2020
 
Mons. Cesare Nosiglia,
 
Arcivescovo di Torino e Amministratore Apostolico di Susa»

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