Cristo è Risorto! E' veramente Risorto!
aprile '10
Il Signore della danza
Danzate, ovunque voi siate, dice Dio, perché io sono il Signore della danza: io guiderò la danza di tutti voi. Dovunque voi siate, io guiderò la danza di tutti voi. Io danzavo il primo mattino dell'universo, io danzavo circondato dalla luna, dalle stelle e dal sole, disceso dal cielo danzavo sulla terra e sono venuto al mondo a Betlemme. Io danzavo per lo scriba e il fariseo, ma essi non hanno voluto seguirmi; io danzavo per i peccatori, per Giacomo e per Giovanni, ed essi mi hanno seguito e sono entrati nella danza. Io danzavo il giorno di sabato, io ho guarito il paralitico, la gente diceva che era vergogna. Mi hanno sferzato mi hanno lasciato nudo e mi hanno appeso ben in alto su una croce per morirvi. Io danzavo il Venerdì, quando il cielo divenne tenebre. Oh, è difficile danzare con il demonio sulle spalle! Essi hanno sepolto il mio corpo e hanno creduto che fosse tutto finito, ma io sono la danza e guido sempre il ballo. Essi hanno voluto sopprimermi ma io sono balzato ancora più in alto perché io sono la Vita che non può morire: e io vivrò in voi e voi vivrete in me perché io sono, dice Dio, il Signore della danza. (Sidney Carter)
marzo '10
La Settimana Santa
Celebrare ogni anno la Pasqua del Signore, ricordare e rivivere i suoi gesti e le sue parole, è confessare la fede nella resurrezione di Cristo, è affermare di credere che la vicenda di quell’uomo, Gesù di Nazaret, come lui ha vissuto e come lui è morto ed è tornato alla vita, possiede ancora oggi un valore e un significato grandi per la vita degli uomini e per l’intera storia dell’umanità. Per questo, la celebrazione memoriale della Pasqua del Signore rende i cristiani contemporanei alla Pasqua di Cristo, una contemporaneità che consiste nella permanenza di senso oggi per ogni credente dell’evento che egli celebra nelle liturgie pasquali. Se la Pasqua di Cristo ha senso oggi per il cristiano, egli è contemporaneo alla Pasqua e la Pasqua è contemporanea a lui: qui sta l’importanza decisiva delle celebrazioni liturgiche pasquali nella vita dei credenti. La Pasqua di Cristo, infatti, è ancora oggi salvezza se a essa ogni discepolo del Signore aderisce con l’intera sua esistenza. La ragione per cui la chiesa celebra annualmente le liturgie del Triduo santo è quella di far conoscere e far penetrare nei cristiani e in ogni uomo tutta la storia della salvezza illuminata dal soffrire, dal morire e dal risorgere di Gesù, e dunque dall’intera sua vita donata per la salvezza del mondo. Confessare ogni anno nelle liturgie della Pasqua del Signore che «Cristo è risorto dai morti» significa gridare a ogni uomo, a ogni essere vivente e a tutta la creazione che «l’amore è più forte della morte».
(Comunità di Bose - www.monasterodibose.it)