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Info parrocchiali della settimana in corso

Nota celebrazione Eucaristica

maggio '20

Torino, 12 maggio 2020
Carissimi, presbiteri, diaconi e fedeli delle diocesi di Torino e di Susa,
dal 18 maggio, finalmente, si potrà riprendere a celebrare comunitariamente l’Eucaristia. È una grazia quella di poter ritrovare l’Eucaristia comunitaria, dopo mesi di digiuno forzato, pur nelle limitazioni che ancora questo tempo richiede e nelle precauzioni da osservare con cura, circa le necessarie misure di sicurezza.
Il protocollo concordato tra la CEI e il governo fissa i punti specifici di atten-zione, che la seguente nota riprende, con qualche precisazione e applicazione:
1. Il numero, l’orario e il luogo delle celebrazioni. Se nelle Messe feriali non si darà presumibilmente alcun problema di afflusso, si pone il problema di organizzare le Messe festive in modo che non vi sia assembramento in chiesa, soprattutto alle porte di ingresso e uscita e sul sagrato. Per questo motivo, è bene che la distanza tra una celebrazione e l’altra sia di almeno un’ora e mezza, così da permettere l’igienizzazione dei banchi a celebrazio-ne conclusa. La stessa precauzione si dovrà avere nel caso della celebrazione dell’Eucaristia all’aperto, che favorisce un migliore ricircolo dell’aria, e per questo motivo può essere preferita, là dove si danno le condizioni perché questo avvenga (uno spazio sufficientemente grande e protetto dal sole e dal calore estivo, una buona amplificazione).
2. La capienza massima e la distribuzione dei fedeli. Ogni comunità è chiamata a stabilire la capienza massima dei fedeli, sia al chiuso che all’aperto, tendendo conto della distanza minima di sicurezza (almeno un metro, laterale e frontale). Si predispongano sulle sedute dei segni che indi-chino dove ci si può fermare, per rispettare le dovute distanze. Un cartello posto all’ingresso della chiesa potrà segnalare il numero massimo di ingressi raggiunto, con l’invito a non entrare per tutelare la salute di tutti. Natural-mente i gruppi famigliari (genitori con figli, coppie di sposi, ma pure anziani con badanti) possono stare vicini, nello stesso banco, ma sempre nelle di-stanze stabilite.
3. Presenza e servizio dei volontari. L’accesso alla chiesa o al luogo esterno della celebrazione sia regolato da volontari, muniti di mascherina, guanti e un segno di riconoscimento. Ad essi spetta coordinare la disposizione ordi-nata dei fedeli, vigilando anche sul sagrato e sulla sacrestia, alla quale è bene che nessuno acceda. Tra i loro compiti, quello di provvedere alla messa a disposizione di liquidi igienizzanti agli ingressi, di mantenere aperte le porte di ingresso e uscita (possibilmente distinte), per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate. Ad essi spetta, infine, coordi-nare il servizio di igienizzazione dei banchi, tra una Messa e l’altra, e al ter-mine delle celebrazioni.
4. Igienizzazione degli ambienti. I luoghi di culto siano igienizzati regolar-mente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Per favorire il ricambio dell’aria, si aprano porte e finestre della chiesa, terminata la celebrazione. Al termine di ogni celebrazione, si disinfettino anche i vasi sacri, le ampolline e gli altri oggetti utilizzati, come anche i microfoni.
5. Ministerialità liturgica. Per favorire il rispetto delle norme di distanzia-mento, si deve ridurre al minimo la presenza di concelebranti e accoliti (uno solo), che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio. In questa fase è sospeso il servizio dei ministranti. Si preveda la presenza di un organista, due o tre cantori, che possono anche animare il canto dell’assemblea, ma non del coro. Il lettore è bene che proclami le let-ture da un proprio foglietto, così da non toccare il Lezionario. Nella pro-clamazione del Vangelo, si eviti il bacio del Lezionario. Altri foglietti e sus-sidi per l’assemblea (come libretti di canto) sono da escludere.
6. Attenzioni celebrative. La raccolta delle offerte sia fatta al termine dell’Eucaristia o della celebrazione esequiale, tramite cestini posti al fondo della chiesa, oppure tramite borse per la questua con il manico lungo. Nella celebrazione eucaristica, si ometta il gesto dello scambio di pace. Prima del-la comunione, il sacerdote e i ministri si igienizzino le mani: in questo caso, si può distribuire la Comunione eucaristica senza guanti, solo sulle mani. Si può adoperare una pinzetta per prendere le ostie e metterle sulla mano del fedele. Vigilare su un accesso ordinato alla comunione, muovendosi al tem-po opportuno, non tutti insieme e rispettando le distanze previste; è meglio evitare di passare tra i banchi. Il sacerdote può dire: “Il corpo di Cristo”, e tutta l’assemblea risponde: “Amen”, così da poter distribuire silenziosamen-te l’Eucaristia, indossando la mascherina.
7. Precauzioni igieniche del presidente della celebrazione. Colui che pre-siede la celebrazione, insieme ai concelebranti, indossi la mascherina nel rito di introito. Dall’inizio della Messa, tuttavia, può abbassarla per farsi udire meglio. Utilizzi tutte e precauzioni possibili perché le proprie mani non vengano a contatto con il viso e i capelli. Dalla presentazione dei doni in avanti, siano tenuti coperti la patena e il calice. Se raffreddato, eviti di distri-buire la comunione, facendosi aiutare da un ministro straordinario. In caso di concelebrazione, la Comunione al calice sia fatta solamente per intinzio-ne, lasciando all’ultimo sacerdote il compito di bere direttamente al calice.
8. Comunicazione. Si comunichino in apposite bacheche, oltre che sui social media della comunità, gli orari delle celebrazioni, il numero massimo di fe-deli e la modalità ottimale di distribuzione. Sarà il tempo e la singolarità di ogni situazione a stabilire l’opportunità di ricorrere a strumenti digitali di prenotazione o di distribuzione dei fedeli. Si ricordino le precauzioni da os-servare per chi viene (indossare la mascherina) e per chi, invece, deve rima-nere a casa, perché ancora positivo o a contatto con positivi, o con sintomi di febbre o influenza.
9. Altre celebrazioni. Il richiamo al rispetto delle disposizioni indicate vale anche per le altre celebrazioni che in questo tempo sono possibili: la cele-brazione del Battesimo e della Penitenza, del Matrimonio e le Esequie. Rela-tivamente alle Esequie, si può ritornare a celebrare la veglia funebre (o il ro-sario) per i defunti, nelle condizioni previste. Il limite delle 15 persone viene meno, e tuttavia si consiglia di svolgere il Rito nelle migliori condizioni pre-cauzionali possibili, quanto al numero di presenti, al luogo (all’esterno della chiesa o del cimitero) e alla forma della celebrazione. Resta dunque in vigo-re la possibilità di celebrare il Rito delle Esequie fuori della chiesa, sul sagra-to o nelle aree cimiteriali. Sono invece ancora da sospendere tutte le proces-sioni, sia quelle dei funerali (nei piccoli centri è ancora usanza di accompa-gnare il defunto al cimitero) come quelle del Corpus Domini o delle feste della Madonna.
In conclusione, occorre che queste norme siano accolte e messe in pratica da ogni membro della comunità, sottolineandone non solo l’opportunità ma la necessità, così da assicurare quel grado di sicurezza che dà tranquillità e sollecita ciascun presente ad assumersi quelle responsabilità che permettono una serena celebrazione a vantaggio di tutti.
Con l’occasione, vi comunico che la Messa Crismale sarà quest’anno cele-brata a Susa il giovedì 28 maggio alle ore 16 in Cattedrale e a Torino il sabato 30 maggio alle ore 9.30 nella chiesa del Santo Volto.
 
Con vivo e cordiale saluto,
Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino
Vescovo di Susa

Celebrazione Funerali - 1 Maggio

maggio '20

Come stabilito dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, e dalla successiva nota esplicativa della CEI, dal 4 maggio sono consentite le cerimonie funebri, con l’esclusiva partecipazione dei congiunti, fino ad un massimo di 15 persone, in chiesa o – preferibilmente - all’aperto, indossando le opportune protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Si precisa che per cerimonie si indicano sia i riti esequiali fatti nelle chiese o all’aperto o nelle aree cimiteriali in accordo con i servizi cimiteriali comunali; sia la celebrazione della Messa o della liturgia della Parola. È una scelta che si demanda alle singole comunità. Per le parrocchie della città che hanno numerosi funerali è opportuno celebrare i riti esequiali o la liturgia della parola.

L’indicazione di celebrare preferibilmente all’aperto dovrà tenere conto, oltre che delle condizioni meteorologiche, di tutti gli altri aspetti necessari alla celebrazione, dalla possibilità di udire bene alla necessità di garantire gli elementi essenziali del rito.

Alle precauzioni necessarie volte ad evitare il contatto fisico (distanza, eventuale distribuzione della Comunione sempre sulle mani) si aggiunge l’impegno della sanificazione, che comporta il fatto di igienizzare regolarmente la chiesa, mediante la pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica.

Nella preparazione delle cerimonie funebri si raccomandi di non partecipare ai riti esequiali se sono presenti sintomi di influenza, o in presenza di temperatura corporea superiore a 37,5°c, o se si vi è stato contatto con persone positive a SARS-COV 2 nei giorni precedenti.

Per i parroci della città di Torino, su indicazioni dell’Assessore Marco Giusta del Comune di Torino, si chiede di accettare la programmazione oraria dei funerali che l’agenzia cimiteriale del Comune indicherà nella fascia oraria 8.00-16.00, al fine di evitare assembramenti troppo numerosi soprattutto al Cimitero Monumentale. Quindi, per tutto il periodo in cui resteranno in vigore queste norme, si rinuncia al diritto del parroco di stabilire l’ora della celebrazione funebre.

 

+ Cesare Nosiglia

Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa

Avvisi della settimana: 8 - 15 marzo 2020

marzo '20

Domenica 8 marzo: II di Quaresima

Il suo volto brillò come il sole”

Comunicato dell’8 marzo 2020
 
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 8 marzo 2020) in materia di prevenzione del contagio da COVID-19, condividendo il Comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (allegato al presente Comunicato), tutta la Conferenza Episcopale Piemontese, nel segno di una comune solidarietà con chi è più  provato, stabilisce quanto segue:
CONFERMA
- tutti i divieti già precedentemente espressi, ovvero sospensione di ogni attività pastorale, riunione o altro, a carattere diocesano, zonale, parrocchiale con relativa chiusura degli oratori o luoghi parrocchiali a questo destinati;
- invita a lasciar aperte le chiese per la preghiera personale, mettendo a disposizione strumenti di preghiera. Si osservino le misure precauzionali già indicate.
DISPONE:
- a partire da lunedì 9 marzo siano sospese tutte le celebrazioni delle sante Messe, festive e feriali, le altre celebrazioni liturgiche, riunioni di preghiera e pii esercizi quaresimali. I funerali potranno essere svolti in forma privata con la preghiera di commiato fatta all’aperto, in cimitero;
- si sospenda la benedizione delle famiglie;
- si rimanga disponibili per ascoltare le confessioni, celebrando il sacramento fuori dal confessionale, tenendosi a debita distanza o con precauzione di idonea mascherina.
I Vescovi e i Sacerdoti ricevono con l’ordinazione la grazia e la missione dell’intercessione per il proprio popolo. Sono quindi invitati a celebrare personalmente, a mettere a disposizione strumenti e momenti con i nuovi mezzi della comunicazione per pregare e meditare.
Le comunità a noi affidate sappiano che la sospensione della preghiera comunitaria dell’Eucaristia è una grande privazione, possibile solo in un momento di grave pericolo per il bene di tutte le persone, in particolare degli anziani, mentre assicuriamo che preghiamo per loro e con loro.
Le presenti disposizioni entrano in vigore il 9 marzo 2020 e valgono fino a quando non venga disposto diversamente.
 
Torino, 8 marzo 2020
​​​​​​X Cesare Nosiglia, Presidente CEP
​​​​​​e tutti i Vescovi di Piemonte e Valle d’AostaMartedì mattina alle 7,45 nella cappella del Seminario il nostro seminarista Roberto Cauli riceverà il ministero del lettorato

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Al fondo della chiesa, negli appositi contenitori, durante tutto il periodo della quaresima, potrete portare prodotti alimentari a sostegno del progetto “carrello della spesa” a favore delle tante famiglie che vivono la crisi del lavoro dell’ex Embraco

 

Per la Quaresima di Fraternità da domenica prossima potrete portare il vostro contributo per i due progetti che le parrocchie dell’Unità pastorale hanno scelto: il progetto in Burkina Faso dove operano i fratelli della Sacra Famiglia e una missione nel cuore dell’Amazzonia dove operano un prete e due suore dei missionari della Consolata.

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